venerdì 4 gennaio 2013

Resoconto dell'incontro del forum del 21 dicembre 2012

Il forum per la partecipazione promosso dal comitato elettorale per Franco Ceccuzzi sindaco si è riunito, nei locali del comitato in via Montanini 28, lo scorso 21 dicembre. Opsite del forum Roberto Paolini, presidente di Siena Parcheggi SpA. Ecco di seguito un breve resoconto dei temi discussi durante l'incontro; e un elenco di cose da fare che il forum si impegna ad approfondire nelle prossime settimane.

PAOLINI - Presidente della Siena Parcheggi:

Trasparenza nella Siena Parcheggi Spa in relazione agli adempimenti previsti dalla Carta della buona politica: nessuno dei consiglieri ha doppi incarichi, il Cda è composto da 3 membri e solo il presidente percepisce uno stipendio. Tutti i compensi sono pubblicati sul sito internet. Paolini sottolinea in particolare la trasparenza degli atti: l'adozione di manuali interni cui il personale deve attenersi in materia di procedure di spesa, tracciabilità dei conti, incarichi affidati a professionisti esterni, pagamenti, capacità di spesa dei singoli dirigenti, limiti per i regali e spese di rappresentanza.

Per approfondire:

Quali i compiti dell'Amministrazione comunale? trasparenza nelle nomine, criteri espliciti nella designazione dei propri rappresentanti nelle aziende partecipate e controllate, sulle professionalità e competenze necessarie, trasparenza delle attività di indirizzo dell'Amministrazione comunale nei confronti dell'azienda, previsione di obblighi di trasparenza e partecipazione per le aziende partecipate e controllate (anche da prevedere nei contratti di servizio). Il forum si propone di approfondire l'argomento partecipate, invitando alle prossime iniziative rappresentanti delle altre aziende e proponendo come tema di discussione pubblica le possibili azioni di trasparenza e partecipazione che possono migliorare la conoscibilità e la comprensione degli aspetti di indirizzo, gestione e controllo delle aziende partecipate.

Rossana Mancini: la certificazione ISO 9000 (che la Siena Parcheggi ha) prevede già alcuni adempimenti in termini di trasparenza, che potrebbe essere opportuno approfondire. 

Umberto Trezzi sottolinea la difficoltà, per il cittadino, di verificare personalmente il rispetto del divieto dei doppi mandati, previsto dalla Carta della buona politica. 

Potrebbe quindi essere l'amministrazione comunale ad ospitare, nel proprio sito web, una sezione riepilogativa per tutte le aziende partecipate e controllate, con la pubblicazione delle informazioni previste dalla carta in forma sintetica ed omogenea per ogni azienda. 

Ecco di seguito alcuni esempi da altre amministrazioni comunali che pubblicano l'elenco di tutte le aziende partecipate e, ad un livello sottostante, i dati sulle aziende, l'andamento di esercizio, i nominati e loro eventuali emolumenti, la situazione patrimoniale ecc.:

Massimiliano Danesi: presentazione del blog come strumento pubblico di discussione del forum Siena Partecipa, spazio per raccogliere e condividere materiali, proposte, suggerimenti, idee, buone pratiche da riprodurre nel nostro territorio. Il blog sarà aggiornato con il resoconto di tutti gli incontri e con approfondimenti dei temi emersi durante le riunioni.

Alcuni temi su cui discutere:
  1. le segnalazioni dei cittadini: come vengono gestite dal Comune di Siena, con quali esiti; esperienze innovative e buone pratiche (es. progetto comuni-chiamo);
  2. il bilancio partecipato: alcune risorse sono già sul blog;
  3. "spending review" partecipata (l'esempio di Piacenza);
  4. i progetti di partecipazione istituzionale finanziati dalla Regione Toscana tramite l'Arp (Autorità regionale per la partecipazione);
  5. quali risorse possiamo provare ad attivare nel nostro territorio? Unisi, Unistrasi, ma anche altri atenei toscani;
  6. nuove tecnologie: le mappe come strumento di coinvolgimento dei cittadini nelle scelte che riguardano la città; i software già sviluppati da altri enti locali e riutilizzabili gratuitamente.

Giuseppe Abbate: distinzione fra informazione (collegata al tema della trasparenza) e comunicazione (collegata a quello della partecipazione). Quando si parla di nuove forme di comunicazione si dovrebbe parlare, in realtà, di informazione. La comunicazione prevede un rapporto bi-direzionale. In relazione alle società partecipate dal comune, tema del controllo: rapporto fra controllore e controllato.
Sull'Urp del comune di Siena: approfondire il sistema di tracciabilità delle informazioni, attivo anche via sms.
Quali forme di partecipazione? Bar-camp? Necessità di facilitatori per i processi partecipativi che l'amministrazione comunale intende avviare. 

Paolini (Siena Parcheggi): distinzione fra obblighi di informazione, che spettano all'azienda, e obblighi di comunicazione, che competono all'amministrazione comunale.

Giuseppe Abbate: partecipazione prevista nel nuovo contratto Unicoop. 

Due link per approfondire quest'ultimo tema:

Rita Petti: la partecipazione non sia apparente. Sempre più i cittadini vogliono formarsi (e si formano) un giudizio individuale sulle cose. Il senso di esclusione genera il dissenso: si critica qualcosa perché si sente di non farne parte. Come cittadini abbiano diritto di essere messi nella condizione di capire, di poter valutare l'operato degli amministratori pubblici e di quelli delle aziende pubbliche, di poter giudicare in proprio le politiche pubbliche portate avanti dall'ente locale. 
Il percorso da intraprendere: progettare insieme; essere disponibili a rispondere alle istanze che provengono dalla cittadinanza; non accogliere tutto: esplicitare i confini della partecipazione e gli aspetti sui quali non è possibile accogliere il coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini; rivedere il ruolo dela commissione garanzia e controllo del Consiglio comunale. Queste azioni sono necessarie per ricostruire il rapporto di fiducia del cittadino nei confronti del proprio delegato. Utilizzare modalità di comunicazione coi cittadini miste, cioè non focalizzate su un unico canale (es. internet o la carta stampata), con l'obiettivo di raggiungere una pluralità di interlocutori diversi.

Giuseppe Abbate: non confondere il profilo della comunicazione istituzionale con quello della comunicazione politica.

Michele Lambardi: ripartire da quanto fatto di buono nella precedente amministrazione, soprattutto sulle prassi di concertazione delle scelte di interesse pubblico con la città e con le varie aggregazioni di portatori di interessi (associazioni, sindacati, terzo settore ecc.), che hanno visto utilizzato strumenti tradizionali che hanno dato buoni risultati ma che sono, in qualche caso, da rinfrescare. 
Dev'esserci poi un impegno ad introdurre nuove procedure, nuove forme e nuove modalità di partecipazione concertativa alle scelte di interesse generale. Duplice impegno: ad attivare percorsi di partecipazione, a dare il senso che la partecipazione conta e che ciascuno di noi può incidere, con la propria scelta, sulle politiche pubbliche.
Come fare? Partendo dai metodi tradizionali, da quanto c'è già e può essere valorizzato. Es. lo strumento della newsletter on-line del comune di Siena, che ha un numero relativamente ridotto di iscritti (circa mille) e che è ben fatta, per cui potrebbe essere promossa ad ogni contatto del cittadino con l'ente.
Poi, gradualmente, introdurre un uso più organizzato delle pratiche concertative, prevedendo la figura nell'ente incaricata a seguirle.
Sulla progettazione relativa ai bandi finanziati dall'Unione europea: si potrebbe lavorare meglio e soprattutto introdurre una programmazione di medio periodo relativa alla partecipazione istituzionale ai bandi comunitari. Occorre migliorare la concertazione fra Comune, Apea ed istituzioni cittadine (Cna, Confesercenti, Cciaa ecc.), mettere a sistema tutte le risorse e gli strumenti (es. i diversi database e le diverse piattaforme di consultazione dei bandi europei in uso presso i diversi soggetti), attivare dei tavoli fra addetti a lavori che possano programmare con maggiore efficacia questa importante attività istituzionale. Occorre dialogare meglio con Bruxelles ed utilizzare gli strumenti che le istituzioni europee mettono a disposizione (es. gli info-day, promossi anche con molti mesi di anticipo rispetto alle scadenze dei bandi) ed è possibile ottimizzare l'attività dei "corrispondenti" del territorio già presenti a Bruxelles.

Rossana Mancini: non dimenticare chi non ha accesso a internet o comunque non lo utilizza, a cominciare dagli anziani. Es. la regione Puglia utilizza la comunicazione via tv per i cittadini anziani; ripensare all'esperienza del Canale civico dell'amministrazione comunale e valutare cosa può essere fatto.

Michele Lambardi: info sui costi di una eventuale presenza dell'amministrazione comunale (magari in consorzio con altri enti) sul digitale terrestre, anche aprendosi alla pubblicità.  

* * *

Elenco dei temi trattati, delle idee, delle proposte, delle cose da approfondire:
  1. aziende partecipate: invitare altri amministratori a partecipare al forum; verificare il rispetto degli adempimenti previsti dalla Carta della buona politica e discutere le considerazioni emerse durante il forum; approfondire con i rappresentanti delle aziende pubbliche cosa è possibile fare per aumentare la trasparenza e la partecipazione dei cittadini alle scelte fatte; certificazioni europee: ci sono informazioni già disponibili?
  2. comune di Siena rispetto alle aziende partecipate: ideare contenuti web per il sito del comune di presentazione delle aziende partecipate, con dati omogenei e comprensibili su Cda, doppi incarichi, stipendi ed altri emolumenti, curricula, situazione patrimoniale ecc.
  3. sistema di segnalazioni dei cittadini in uso al comune di Siena (Urp): verificare l'efficacia e capire cosa è possibile fare e a quali costi; approfondire progetto "Comuni-chiamo";
  4. bandi europei: creare i presupposti per una nuova governance delle risorse esistenti a livello territoriale; invitare al tavolo i rappresentanti del personale da Apea, Cna, Confesercenti, comune di Siena e tutti i soggetti coinvolgibili; verificare come poter ottimizzare le risorse (anche a Bruxelles) e poter operare con maggiore anticipo rispetto alle scadenze dei bandi;
  5. facilitatori dei processi partecipativi: occorrono figure dotate di specifiche competenze per gestire e guidare al meglio le prassi concertative che intendiamo avviare; dove trovarle o come formarle?
  6. partecipazione nel bilancio e nella revisione della spesa dell'Amministrazione comunale: promuovere un laboratorio, una ricerca sulle esperienze più vicine alla nostra realtà; obiettivo: redigere una bozza di piano per l'amministrazione comunale, individuare gli adempimenti amministrativi (es. eventuali modifiche a statuto e/o regolamenti)
  7. linee guida per gli strumenti di partecipazione del comune di Siena: darsi dei confini, ovvero delle regole, definire il funzionamento delle modalità partecipative che si intende approvare; dire cosa può essere partecipato e cosa non può; rivedere il ruolo degli strumenti vigenti ed elencarne pregi e difetti (es. la commissione consiliare; più in generale: verifica sullo statuto, sui regolamenti, sull'effettiva attivazione degli strumenti previsti, su come si possono svecchiare, snellire);
  8. newsletter istituzionale del comune di Siena: 10 idee per promuoverla;
  9. Autorità regionale per la partecipazione: redigere una bozza di progetto da presentare alla Regione Toscana (ad esempio legata al software riusabile e alle nuove tecnologie).



3 commenti:

  1. Sono andato sul sito di Siena Parcheggi per verificare dove fossero registrati i compensi degli amministratori, nonchè gli eventuali altri incarichi e la data di prima nomina. Dopo circa 12 minuti di vane ricerche mi sono arreso.
    Sicuramente da qualche parte del sito questi dati ci sono, ma se si ritiene che queste siano informazioni utili per i cittadini e sinonimo di trasparenza, devono essere facilmente visibili. Il marketing ci insegna che se vogliamo dare una informazione all'utente questa deve essere ben in risalto, se invece la dobbiamo dare solo per obblighi di legge e "preferiamo" non si noti più di tanto, basta metterla insieme a un mare di altre parole.
    Credo che dovremo chiarire che questi dati dovranno essere forniti in modo chiaro, facilmente recuperabile, meglio se a far ciò sia il Comune in uno spazio apposito.
    Umberto Trezzi

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  2. Siena, come del resto l’intero Paese, è immersa in una grave crisi economica-politica-istituzionale. Con chi ha a cuore la “rinascita” della Città vorrei soffermarmi a parlare di partecipazione, strumento a mio avviso fondamentale per il nuovo processo di democrazia di cui ha bisogno Siena e l’Italia. Ma soprattutto perché la partecipazione è ancora per molti un concetto piuttosto astratto e poco si conoscono potenzialità e limiti di questo strumento.
    La partecipazione è radicata nei principi fondamentali della Costituzione, ma è anche un talento naturale in ciascun cittadino anche se trova difficoltà a esprimersi a causa di una società ormai affondata in una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie (Ratzinger).
    Partecipazione è inclusione e, se vorremo scongiurare qualsiasi forma di attacco alla sovranità popolare ed esorcizzare antiche forme autoritarie di governo, in futuro sarà un passaggio obbligato condividere l’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
    Chi saprà investire nella partecipazione dimostrerà di portare avanti una vera rivoluzione culturale fatta di trasparenza e responsabilità. E laboratorio di sperimentazione potrà essere il comune quale istituzione più vicina alla comunità, che potrà diventare per i cittadini il primo luogo certo di ogni scelta e allo stesso tempo di speranza nel futuro.
    Il legislatore ha fatto propri i principi costituzionali sulla partecipazione nel giugno 1990 con la legge 142/90 di riforma delle autonomie locali, individuando nel Comune il soggetto che “promuove organismi di partecipazione dei cittadini all’amministrazione locale”.
    A partire dal 2001, con la riforma del Titolo V della Costituzione, i comuni sono stati maggiormente stimolati a favorire “l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli ed associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale”.
    Fino ai nostri giorni però questi enti, nonostante la partecipazione sia stata più volte legittimata, ne hanno colto solo in parte il valore e si sono limitati a individuare soggetti (libere associazioni, organizzazioni di volontariato) per l’affidamento in gestione di servizi comunali anche attraverso l’uso di impianti, strutture e sedi pubbliche.
    Ma la partecipazione non si limita solo a questo e l’esperienza del Comune di Modena ci dimostra che rendere effettivo questo istituto significa non circoscriverlo alla mera gestione dei servizi, bensì veicolarlo anche a favorire il potere di iniziativa dei cittadini, singoli o associati, in merito alla costruzione e organizzazione di quei servizi.
    In sostanza la partecipazione dovrà svilupparsi all’interno di quella componente amministrativa che è la gestione, per concorrere e condividere in modo diretto l’assetto organizzativo della macchina pubblica e contribuire ad allargare lo spazio pubblico della politica.
    I cittadini, fruitori dei servizi, assumeranno così un ruolo di centralità nella vita pubblica e acquisteranno un maggior senso di appartenenza all’istituzione con un probabile rinverdimento del civismo.
    Dal quadro appena delineato restano in seno al modello rappresentativo le funzioni amministrative di indirizzo e controllo mentre il nuovo modello partecipativo trova posto all’interno della gestione, il tutto in ossequio al principio di separazione fra politica e gestione.
    È perciò spontaneo affermare che sulla strada della democrazia rappresentativa può procedere la democrazia partecipativa come giusto compromesso tra democrazia rappresentativa e democrazia diretta.
    Allargare lo spazio pubblico della politica significa rinvigorire e arricchire la democrazia rappresentativa per evitare anche, come di frequente accade, possibili derive maggioritarie causate da rappresentanti che rappresentano, in primo luogo, se stessi.
    Mi auguro quindi che Siena, come Modena e Piacenza, potrà cogliere quest’opportunità per riavvicinarsi di più ai suoi cittadini e disporre della loro autoprogettualità anche alla luce del difficile momento che sta attraversando.
    Giuseppe Abbate

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